Intervista all’imprenditore. Che conferma: «Mi hanno chiesto di impegnarmi ma ho rifiutato». E rilancia il suo appello ai calabresi: «Con la nostra “omertà” abbiamo costretto i nostri figli a emigrare. Non tutto è perduto ma serve uno scatto di amore per la nostra terra. La politica? Finora non ha pensato al bene comune ma ad altri interessi»
Vivere o sopravvivere: ma i calabresi dove sono? In quanti, blasonati professionisti, fini intellettuali, oppure semplice gente comune hanno deciso di cogliere le foglie cadute? Le riflessioni di Antonino De Masi da lei raccolte e pubblicate non possono rimanere come foglie a terra. De Masi è una risorsa. È un simbolo: rappresenta una larga fetta di calabresi silenti e intimoriti. La lunga missiva scritta da Antonino De Masi è un chiaro manifesto urlante rivolto ai concittadini. Anzi, assomiglia ad un appello: «Bisogna combattere per il nostro futuro». Anche se si è firmato come imprenditore, sappiamo tutti che in realtà Antonino De Masi è il simbolo della legalità della Calabria, è colui che ha testardamente deciso di dire di no. Ha sbattuto la porta in faccia alla criminalità organizzata. Come uomo, come marito, padre e imprenditore non si è fatto intimorire. Ha combattuto e combatte a scapito della sua libertà e della sua incolumità. Ma questo Antonino De Masi non vuole che si dica: i suoi obiettivi, la sua voglia di vivere sono superiori ai fatti. Ed allora diciamolo: è facile osannare le gesta di Antonio De Masi per poi rifugiarsi nella paciosa compromissiva comodità quotidiana. Bravo De Masi, vai avanti tu! Noi ti applaudiremo quando affaticato varcherai il traguardo. Poi diremo che c’eravamo anche noi. Non è forse giunto il tempo di compiere una scelta: spettatori festanti o attori? È noioso continuare a scrivere e dire che la legalità si forma anche dal basso. In quanti sono disposti a mettersi in gioco dicendo ad Antonio De Masi che appoggerebbero il suo percorso a presidente della Regione Calabria? Ed allora, anche se non calabrese, ma da amante della splendida e sottovalutata Calabria, lo dico, anzi lo urlo: io ci sono. E lo ripeto: Antonino De Masi hai ed avrai il mio contributo. Piccolo, una semplice piccola briciola, ma se unito a quello di tanti altri possiamo pensare al reale cambiamento. Allora, proviamo a contarci?
Antonio Selvatici (docente a contratto in alcune università, giornalista)
https://www.corrieredellacalabria.it/contributi/item/157373-de-masi-e-un-simbolo-sosteniamolo/
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